Siamo persone, non etichette!

Settimana scorsa leggevo una risposta, a firma di Chiara Gamberale, su una rivista femminile riguardo una donna eterosessuale che dopo una relazione in cui si sentiva veramente impegnata con un uomo ma senza quel non so che… si scopre profondamente innamorata di una donna, sprofondando in crisi. Non posso ovviamente riportare il testo per © ma vi consiglio di leggere, soprattutto la risposta, credo si possa trovare online sul sito della rivista il cui titolo mi pare evidente.

Ieri o l’altro leggo un post di Pierpaolo Mandetta – amico virtuale e autore di libri che mi hanno emozionata – tratto dalla sua Posta del cuore, in cui una donna lesbica si scopre innamorata di un uomo. Anche in questo caso vi consiglio di leggere la risposta.

Credo non ci sia limite alla confusione, ma essendomi riconosciuta e ritrovata come donna intorno ai quarant’anni, vissuti da uomo, dopo due mogli e due figli, penso di essere a buon punto nella classifica.

Per quanto “confusa” però credo che molta confusione derivi solo e soltanto dalla cultura in cui siamo immersi: dal primo vagito veniamo cresciuti e cresciute secondo quello che i nostri genitali indicano, così tanto che nelle persone intersessuate viene ancora – troppo spesso – deciso “chirurgicamente” quale organo debba prevalere. Alla nascita!

Per quanto pessimista, ho comunque un sogno: che esistano solo persone che si innamorano di persone. Punto. Senza etichette. Punto esclamativo!

Certo, ognun@ con le proprie preferenze riguardo a sesso, carattere, passioni, dimensioni, … E, certo, potendole variare di volta in volta. Innamorandosi, appunto, di persone, delle loro idee e dei loro sentimenti e non, necessariamente, dei loro genitali.

Questa sera non cito un solo brano musicale ma un film e la sua intera colonna sonora: The rocky horror picture show.