Carta d’identità

Fra i documenti richiesti dall’avvocato c’è la fotocopia della carta d’identità.
Non devo fare la copia, ce l’ho già, scansionata, sempre pronta all’uso. Ma non per questo uso. 😱

La stampo, la guardo, inorridisco. La foto ha sette anni. Sembra la segnaletica per un latitante mafioso, con tanto di barba mal fatta. E, soprattutto, non mi assomiglia per niente! E, no, non dipende da uno stuzzicadenti in bocca.

Oggi pomeriggio lavoro, ma sul nuovo documento voglio essere bella – si fa per dire – ma, soprattutto, voglio essere io, non un alieno. Trucco, parrucco, vestita al meglio – anche se fra poco mi dovrò cambiare e struccare – e corsa dal fotografo che – conoscendoli, lo davo per scontato – mi accoglie al femminile: la foto non può venire meglio, nonostante il soggetto. 😉

Altra corsa in Comune, da cui ottengo solo i certificati richiesti per il gratuito patrocinio. Per la CIECarta d’Identità Elettronica: ahimè, mi tocca cedere i dati biometrici! – l’appuntamento è fissato per martedì prossimo.*

Dopo circa una settimana potrò mostrarla senza dover faticare per dimostrare che sono veramente io. Anche se il nome sarà sbagliato ancora per un po’.

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* Sapendo che, in epoca covid, le prenotazioni dovrebbero essere necessarie e che per la CIE lo era già normalmente, ho cercato informazioni sul sito web dell’Unione di Comuni in cui vivo, però ho trovato solo informazioni sugli orari: nessuna indicazione sulle prenotazioni, tanto meno su come effettuarle. L’impiegata mi ha sgridata ma io avevo veramente provato a capire come fare: nell’era digitale, della telematica e del lavoro “smart”, non sarebbe meglio aggiornare le pagine web oltre ad attaccare un volantino fuori dalla porta di ingresso?