Devo scegliere un@ psicolog@ per l’accompagnamento alla TOS, che ho iniziato da diciassette giorni, e per arrivare alla relazione psicologica che servirà in tribunale per il cambio dei documenti e per l’operazione…
Ieri sera ho parlato con una dottoressa (specializzata in disforia di genere) che, attraverso un’associazione, sarebbe la soluzione più economica (on-line) ma non mi sono sentita a mio agio e mi è sembrata piuttosto scettica rispetto alla mia volontà, sottolineando più volte la necessità della femminilizzazione “esterna”, come se non la volessi!!!
Non sono una veterana della psicoterapia ma credo ci debba essere un rapporto di piena fiducia… poi sarà l’analista, nel caso, a capire se davvero mi sto sbagliando, o no?
Purtroppo e particolarmente in questo periodo farei già fatica a pagare l’onorario più economico ma credo la mia salute psico-fisica possa valere qualche euro in più. Il problema è dove trovarli, i soldi. La speranza è quella di tornare al lavoro al più presto – e che non venga ulteriormente prorogata la cassa integrazione! – o, magari, di trovarne un altro, magari a tempo pieno o comunque meglio retribuito. E, se posso sognare, dove mi accettino da subito come donna.
Perché io sono una donna!