“Ho pensato molto alla mia vita e a tutti gli sbagli che ho commesso.
Gli sbagli a cui ancora penso, quelli di cui mi pento, sono solo quelli che ho commesso per paura.
Per lungo tempo ho avuto paura di essere quella che sono, perché i miei genitori mi avevano “convinta” che c’è qualcosa di sbagliato in una persona come me. Qualcosa di offensivo, qualcosa da evitare, forse anche da compatire, qualcosa che non si deve amare.
Mia madre è una fan di San Tommaso d’Aquino, lei considera l’orgoglio un brutto vizio. E di tutti i vizi che può avere l’essere umano, per San Tommaso l’orgoglio era il re dei sette vizi capitali. Lo considerava il sommo vizio che, in un batter d’ali, poteva trasformare chiunque in un peccatore.
Ma l’odio non è presente su quella lista, e nemmeno la vergogna.
Avevo paura di questa parata, perché desideravo davvero tanto poterne far parte. Così oggi marcerò per quella parte di me che aveva troppa paura per marciare, e per quelli che non possono farlo… Per le persone che vivono come ho vissuto io.
Oggi marcerò per ricordare che non sono un io e basta, ma che sono anche un noi. E noi partecipiamo con orgoglio… Vai affanculo San Tommaso!
”