Al contrario del primo incontro, dopo il quale ero decisamente euforica, e di quelli successivi oggi sono uscita dalla seduta molto triste.
Certo sono arrivata già con le mie paturnie: non sono state due settimane felici, anzi! Però, come già in parte durante l’ultima seduta, mi ha fatta sentire in colpa, e su più fronti questa volta.
Ripete che non ci sono scelte sbagliate – e sì, mi rassicura che non sono sbagliata neppure io – però continua a rimarcare che le mie preoccupazione per i figli sembrano scuse per non affrontarli e spiegargli chi sono. Ogni mio dubbio, ogni mia paura sembrano essere una scusa per non affrontare qualcos’altro.
Boh! 😕
Sono fragile, ho la lacrima facile – più del solito! –, sono sempre stanca, non sto bene né di fisico né di testa. E ho paura di fare coming out, ma non posso più rimandare. E mi devo sentire in colpa?
Può andare peggio di così?
Oggi, al termine della seduta, ho chiesto alla dottoressa cosa penserebbe, prima come donna che come professionista, vedendo una donna come me – con tratti maschili – nel bagno delle donne: “Strana domanda. Strano che la faccia a me. Dovrebbe chiedersi perché me la fa…” – E daje con ’sto “dovrebbe chiedersi”, ormai è un tormentone su qualunque cosa le dica, o chieda. Forse è tipico degli strizzacervelli ma non ci sono abituata. “…Comunque – prosegue – io sono una persona di vedute molto aperte, per cui per me non sarebbe un problema”, con in mezzo una breve discorso sul diverso e il pregiudizio, ecc.
E ora vacanze! Fino a settembre me la devo cavare da sola.
Come al solito! 😉