Psicoterapia IV – raccontarmi per lavorare su di me

Oggi inizia la vera psicoterapia. Non so più quanto di accompagnamento alla TOS – che comunque rimane un argomento – e quanto sull’attorcigliamento generale del mio cervello.

Credo di non aver parlato mai così tanto, infatti è un continuo mandar giù caramelline per la gola che si secca e, mascherina o no, non è bello tossire in questi tempi di covid 😷.

Lati positivi: come si sta modificando il mio corpo.

Lati negativi: la serata di ieri e il ruolo di genere – maschile – al lavoro e in parte della famiglia. Quest’alternanza di ruoli mi sconvolge.

Devo risolvere al lavoro. Spero che la stima personale prevalga sullo stigma. Recentemente ho scoperto che il mio collega è molto religioso. Può voler dire tutto o niente, ma in questo paese non è molto incoraggiante, la religione, per le persone come me. E sì che ho frequentato Santa Romana Chiesa fino ai primi anni delle superiori.

Per i nipoti sono ancora LO ziO

Stasera ceniamo dai miei suoceri, dove stanno passando qualche giorno i nipoti, figli della sorella di M., che vivono in Liguria.

Sua sorella sa tutto di me e della transizione da molti mesi e avrebbe dovuto parlarne con i figli. Avrebbe dovuto, ma ovviamente…
Ovviamente, quindi, mi tocca ancora una volta fare lo zio.

Sono già segnata dal mio ruolo maschile al lavoro. Mi tocca anche in famiglia?

Questa è l’ultima volta. Se mi volete, io sono Chiara, la zia. Altrimenti potete fare tranquillamente senza di me.
Basta!!!