Oggi è il 103o anniversario della Rivoluzione d’Ottobre. Per me è una buona giornata, di festa.
Ho passato gli ultimi cinque giorni a pensare – sullo scioglimento e sul nostro rapporto in genere –, piangere in privato e trattenere le lacrime in pubblico.
In questi giorni l’affetto non è mancato: mi ha baciata, carezzata e abbracciata come al solito. Stamattina mi ha anche svegliata con “Mio amore…”, invece del solito “Hey!”.
Dall’affetto inizio, dopo averle chiesto di poter parlare con lei riguardo il nostro futuro, e chiedendole se la sua scelta fosse da considerare definitiva o c’era possibilità di ulteriore riflessione, visto l’extra-tempo che abbiamo, che ha.
C’è ancora tanto affetto e sull’affetto si basa l’unione civile. La amo ancora tantissimo e anche lei mi conferma – ancora – il suo amore.
E allora ha senso sciogliere un rapporto così? Avrebbe senso poi convivere – cosa probabilmente forzata – dopo lo scioglimento? A questo punto mi conferma che anche lei ci ha ripensato ed è orientata a continuare con l’unione civile.
Le elenco comunque le caratteristiche e le differenze rispetto al matrimonio, almeno per quello che ho capito, invitandola comunque a documentarsi e a chiedere un consiglio legale – fortunatamente ha anche amiche avvocate.
La solidarietà, la possibilità di visita e decisione in ospedale, la successione, il rapporto con nostro figlio sono tutti punti a favore per la continuazione per un rapporto che dura da ventun anni e un matrimonio che ne sta per compiere diciassette!
Lei si scusa di non potermi più dare affettività sessuale, non ha più attrazione sotto quel punto di vista, non al momento almeno, e teme che ne possa soffrire. Certo mi manca un po’ di sano sesso, un po’ di sane coccole, il profumo e il contatto con la sua pelle. Ma sono anche vecchietta, la tos funziona e ho quasi raggiunto la pace dei sensi. Le confesso che poi, ogni tanto, ci riesco da sola a darmi piacere… e, sperando di non turbarla, che ci riesco quasi esclusivamente pensando di farlo con lei.
Io invece mi scuso, perché so di essere un peso, sia per la mia salute che per la mia precarietà economica, che con l’unione dovrà continuare a prendersi cura anche di me, per quanto verrei fosse proprio il contrario! Forse è un retaggio della mia educazione culturale “da uomo”, ma credo più sia questione di età: sono una vecchia chioccia… e ora è più facile che sia lei a “portare i pantaloni” in casa. ????
Rimane ovviamente la certezza, per entrambe, di poter sciogliere l’unione successivamente e in qualsiasi momento, nel caso dovessimo incontrare una nuova anima gemella – anche se nessuna delle due ha, al momento, alcuna intenzione di cercare nuove relazioni, io men che meno! – o si dovessero spegnere l’affetto e la complicità che fino a qua ci hanno condotte. Scioglimento che, se consensuale e con richiesta congiunta, può avvenire in tempi brevi, con semplici atti burocratici.
Con il desiderio e la speranza di una maggiore sicurezza economica, tranquillità e felicità – non ne abbiamo diritto anche noi, come tutt*? – per entrambe e per tutta la famiglia.
E poi chissà, già che sogno, forse un giorno ci innamoreremo, si innamorerà di me, di nuovo e di più, da donna a donna. ❤❤❤
Oggi sono così!
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