Non è mai troppo tardi per imparare… e per l’attivismo, anche se mi sono ripromessa più volte di ritirarmi dalla vita politica, militante – crogiolo di cocenti delusioni – a vita privata, più o meno passivamente informata.
Stasera ho partecipato al primo incontro di un percorso di formazione ed auto-formazione online a cura della Rete Trans* Nazionale di Arcigay rivolto ai Comitati di Arcigay e alle Reti, finalizzato all’approfondimento della legge 164/82, “con l’obiettivo di andare insieme verso la formulazione di proposte alternative e migliorative dell’esistente, ispirate a misure adottate in altri Paesi, in grado di rispondere alle reali istanze/esigenze delle persone trans* e non binarie”.
Al termine del primo incontro – Il percorso di affermazione di genere in Italia: lettura critica della legge 164/82 – nonostante il sonno, sono rimasta nel pour-parler successivo per approfondire una discussione critica del nuovo ICD-11.
Secondo la Rete l’autodeterminazione deve essere assoluta, e concordo. Però il parere comune è che non dovrebbe neanche esistere la nuova – futura, quando entrerà in vigore ICD-11 nel 2022 – classificazione di incongruenza di genere.
Secondo l’OMS – con cui concordo – pur essendo evidente non si tratti di un disturbo mentale rimane un significativo bisogno di cure mediche, ed è per garantire questo che la condizione trans* rimane catalogata nell’ICD nel capitolo della salute mentale.
Purtroppo non ero abbastanza sveglia, pronta e sicura, per argomentare e ribattere, in particolare a chi, invece, sosteneva che l’incongruenza rimane nel capitolo della salute mentale.
In ogni caso è bello imparare, confrontarsi e imparare dal confronto.
Sto anche leggendo il documento Abbiamo un piano di Non una di meno, movimento femminista e transfemminista in cui mi identifico sempre di più.
E ho in programma di leggere il documento La Piattaforma per la riforma della L. 164 sulla rettificazione anagrafica del genere a cura del MIT – Movimento identità trans e di guardarmi il video di presentazione: direi che, essendomi anche ripromessa di ritornare a studiare un po’, di tempo per annoiarmi non ne ho.