Chissà come, ma ho sempre saputo che questa sarebbe stata l’ultima nostra vacanza di coppia. E guarda caso con lo sfondo del Ponte dei Sospiri!
Facebook, me lo ricorda giusto oggi: con i ricordi sa essere davvero sadico.
Io ho sperato che durasse, ho lottato, trattato, accettato, condiviso e, soprattutto, amato. E so che anche lei mi ha sempre amata, accettata, accolta e sostenuta ed è stata anche complice… finché improvvisamente ha deciso di andarsene, perché “non ce la faccio più” e “ho bisogno di rifarmi una vita”.
rase, quest’ultima, che le ho ripetuto per anni, pensando al suo futuro, e che ha sempre rifiutato, perché noi eravamo una coppia, una famiglia, l’affetto c’è sempre stato e non le interessava farsi una nuova vita.
Ogni volta che gliel’ho ripetuta mi si spezzava il cuore. Quando me l’ha detta lei il cuore si è fermato, frantumato. Con un’inverosimile serenità che ne ha amplificato la violenza. Di cui, a suo dire, non se ne è neanche accorta. Come se dicesse “è finita la senape, uso la maionese”.
Io non mi sento sbagliata… se fosse una scelta sarei tornata indietro, tornerei ancora indietro. Ma non è una scelta! Mi sono sempre sentita accettata, compresa, con complicità e amore. In 23 anni di coppia e 18 lunghi anni di lenta transizione per salvaguardare i figli e lei.
Mi sono sbagliata, ma non sono sbagliata. Se c’è qualcosa di sbagliato questo è il mondo che mi ritiene un* mostrə e che ritiene sacrilego l’amore fra due donne – o fra due uomini, per non parlare della mia transizione – probabilmente convincendola che sia sbagliato stare con me.