Svuotata

Oggi mi sono svegliata senza energie. Sarà che devo lavorare tutto il giorno, dalle 9.30 alle 18.30, con tre lunghe ore di pausa pranzo.

Non abbastanza per tornare a casa senza correre, troppe da far passare.
Senza energie fisiche e completamente svuotata anche emotivamente.

Triste, e non so perché. Sì un motivo c’è, forse anche più di uno, includendo qualche evento lavorativo, ma non può essere solo quello.

Disforia, beh… sì: si chiama disforia… ma fra poco (si fa per dire: 1 gennaio 2022!) il termine OMS sarà incongruenza… poi non sarò più disforica?

Sarà il vento di questi giorni? Io amo il vento: mi ricorda l’Irlanda.

Passo dopo passo – e sono tanti in sei ore di turno passate a camminare – mi sento vuota, completamente vuota.

Sole!

Sì, oggi forse il sole mi ha ricaricata come se avessi un grande pannello solare sul viso: l’ultima ora di pausa l’ho passata su una panchina in modalità girasole e mi sono lasciata ricaricare. Senza cappotto, solo il maglione, temperatura ideale con un po’ di brezza, residuo del vento mattutino che mi raffreddava gli impianti di tanto in tanto.

Sole, lago, montagne. Non sarà un bel lavoro ma lo faccio in un bel posto.

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