Tornando dal CPS, settimana scorsa mi sono fermata a comprare un paio di mutandine e un reggiseno, con la scusa della visita ginecologica. Non so neanche se mi dovrò spogliare ma nel caso vorrei essere in ordine.
Non è il primo reggiseno che compro ma, finora, è quello più da “donna”: li ho comprati sempre molto semplici, senza allacciatura (non mi piace che si veda sulla schiena), in microfibra, al massimo con un po’ di imbottitura… diciamo modelli un po’ da ragazzina.
Solo il primo, il mio preferito, – forse un altro? – ha la regolazione delle spalline. Il mio primo reggiseno lo comprai quando mia madre era già in ospedale, reparto hospice ☹️, l’ho indossato anche da lei… ovviamente ben nascosto sotto la maglia. Ci sono molto affezionata, non perché sia il primo ma perché – di fatto – mi ricorda lei.
Questo nuovo reggiseno è il primo con tanto di taglia ufficiale, non la solita XL: misura 100, coppa B. Ha l’allacciatura davanti – invisibile – ed è un push-up, il che mi fa un po’ più tettona. Un bel po’ più di quello che (non) sono: confesso che forse la coppa B è un po’ abbondante ma la A non basterebbe e non mi sembra male per non aver ancora iniziato la TOS (terapia ormonale sostitutiva), a parte i fitoestrogeni fai-da-te.
Mancano 8 giorni alla visita al Niguarda!