Chi sono?

Dopo essere riuscita a fare coming out con i figli e qualche amico ho finalmente trovato lavoro: come uomo! Identità che ormai avevo cancellato, credevo definitivamente o quasi.

E non è per niente facile andare al lavoro (che mi serve dannatamente, per quanto part-time), concentrarmi, ripassare il linguaggio, indossare abiti e maschera (Pirandello, scansati!) con la paura di riferirmi al femminile, come faccio nelle altre 148 ore settimanali, sogni compresi.
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Mia risposta a un post su facebook, questo il testo:
«Quando sei a casa del tuo amico trans e vi date a vicenda il maschile, poi entra sua madre e dovete darvi a vicenda il femminile, poi andate in giro e devi dare a te il femminile con i tuoi amici con cui non sei ancora out ma presenti lui al maschile, poi incontri gli amici procioni e il pronome di entrambi diventa phrøčï0, poi torni a casa tua che devi dare il femminile a entrambi e invii un audio ai tuoi amici procioni che manco sai più che lingua parlare».