Ieri notte è andata benissimo, il che mi rinfranca.
Ma ho sempre un goblin sulle spalle e un gremlin nel petto. Pronti a colpire: fra il dover lavorare da uomo e l’essere rifiutata da donna, fisicamente anche se non sentimentalmente, ogni tanto si accende il buio.
Sulla seconda ci stiamo lavorando. Sono ottimista. I miei occhi, la mia pelle, le mie labbra e le mie mani saranno sempre le stesse. Il mio vecchio cuore malandato anche. E anche il mio cervello, i miei pensieri e tutto il mio amore, che forse sta anche crescendo, rinascendo, e ultimamente mi sento come una ragazzina alla sua prima cotta fatale.
E forse mi comporto come una ragazzina. In fondo sono circa quindici anni che mi sono scoperta, accettata, come donna in divenire: già, un’adolescente!
Come vorrei non aver aspettato così tanto, anche se non rinnego niente del mio passato sentimentale né l’aver voluto i miei due figli, che comunque sono arrivati prima della mia coscienza femminile – e quanto vorrei essere mamma, a parte, forse, il momento del parto. Ma anche il parto fa parte dell’essere mamma, e sì, vorrei aver provato anche quello.