Sospesa

Mi sento sospesa. Di nuovo, ma questa volta non come “sospesa in aria” o “sullo stendibiancheria”, sospesa come… come “a scuola”.

Mi mancano le coccole, da quasi un mese. Mi manca il sesso, e chi fa da sé non fa per tre.

Mi manca un aiuto psicologico: per anni ho sempre pensato di farcela da sola, ma da quando l’ho perso – per una mia stupida mancanza, addormentandomi invece di andare all’appuntamento – mi manca, quasi come l’aria, ogni tanto.

Ci sono potenziali, ottime opportunità in arrivo… ma mi manca qualcosa.
Manca l’aria, manca un grido, manca un dio… (cit. Alberto Radius, Nel ghetto)

Mi manca la stabilità: ho un mondo che mi riconosce come donna, un mondo di mezzo che mi conosce come persona, e il lavoro che mi conosce come uomo. Oscillo come un quanto, e tanto più so dove sono tanto meno posso sapere dove sarò. Sono troppo vecchia per queste cose: quando studiavo Fisica la materia era statica, non un’oscillazione né un calcolo probabilistico!

Non mancano invece i dolori, ma forse servono a ricordarmi che sono viva e che devo lottare: ora e sempre Resistenza!

Certo che resistere fino a maggio per la visita in cui forse mi prescriveranno la TOS… sarà lunga!

Ciclo ergo sum

Mi ricordo che uno dei miei primi programmi informatici fu il calcolo dei bioritmi. Fra questi c’era una sinusoide di 28 giorni, esattamente come il ciclo mestruale.
Ben due psichiatri hanno stabilito che non sono “matta”. Il primo direi generalista – chiedo scusa ma non ne conosco la specializzazione – la seconda specializzata in “disforia di genere” – che fra pochi mesi si chiamerà, secondo l’OMS “incongruenza di genere” – però sono anni che io, periodicamente ho:
1. sbalzi d’umore;
2. nervosismo crescente;
3. crampi addominali, al basso ventre;
4. perdite di sangue.

1. Ok, lo dice la diagnosi “disforia”, anche se diventerà “incongruenza” perché non è una patologia, la “disforia” – come opposto dell’“euforia”, appunto – la provano tutte le persone che si trovano nel mio percorso.
2. La vita non è facile, il contratto termina il 31 marzo, le spese ci sono, l’adolescente ci mette del suo… È la vita di tutt*, o quasi, … direi che non conta!
3. Forse non mi alimento così bene come dovrei, ma i crampi sono puntuali, indipendenti da insalatina scondita o cassöla – quanto mi manca! – e sono abbastanza attenta a rispettare la dieta, o quasi… be’ ci provo!
4. Alla mia età le emorroidi non sono così “strane”… ma anche qui, perché solo con il “periodo”, come lo definiscono in inglese? Perché solo e sempre insieme a 1, 2 e 3, anche quando i ventotto giorni diventano ventuno, o più di trenta, o saltano un “ciclo”?

La mente fa brutti scherzi e controlla il fisico molto più di quanto ci rendiamo conto. O forse dovremmo renderci più conto di quanto potremmo controllare il nostro fisico essendo più positive.

Ma, ci crediate o no, io ho il ciclo pur essendo nata XY, o almeno “un” ciclo – l’ho anche già citato –, e non è una scusa per come mi comporto ma vi chiedo comunque scusa per gli sbalzi umorali del mio blog, specie se vi ho dato preoccupazioni.

Sì, a volte dovrei respirare, contare fino a mille, rileggere, ripensare, …
Sono molto più che adulta, sono matura, direi vecchia, ma sono anche adolescente. Sapevatelo!

E vi voglio bene. Tanto, se avete letto fino a qua!

A proposito: ero in ritardo di un paio di giorni, questo mese.

Dalle stelle alle stalle

Dalle stelle alle stalle in ventiquattro ore.

Non ci vedremo per due giorni e va a letto senza salutarmi. Dopo un po’ che non la vedo tornare dal bagno vado a cercarla in camera e dice che ha provato a chiamarmi due volte… Vero: io ero in cuffia per studiare francese. Posso non averla sentita, ma due giorni non valgono un tocco, un bacio? Sono confusa, molto. Molto confusa.

E pensare che sono io quella che ha problemi a comunicare con lei e soprattutto con nostro figlio, perché sono sempre incuffiati a vedere serie streaming o per ascoltare musica.

Mi ero appena lamentata con M. che oggi, sceso dal pullman e salito in macchina ho chiesto a F. qualcosa, a voce normale, e non si è neanche accorto di me. Volume? Forse! Ma l’ultima volta che ho provato a parlare più forte ha reagito malissimo.

In genere, se voglio comunicare, io mi metto davanti e cerco di attirare l’attenzione. Stasera io davo le spalle alla porta. Era così difficile, così faticoso, provare a salutarmi?

Sono confusa, e molto triste.
E sarò senza di lei per due giorni.
E abbiamo litigato.
Sto male!

In pace con l’universo

La mia mano sotto la sua guancia, la sua sulla mia, fronte a fronte, vicine vicine: ci siamo addormentate così, dopo mille baci.

Questi sono i momenti che non hanno prezzo e ti mettono in pace con l’universo.
Credo proprio di essere innamorata! (Non si era capito, eh?)
E che anche lei ami ancora, tanto!

Domani magari arriveranno le mazzate, ma ora sto bene, stiamo bene, e mi godo l’attimo.*

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* Ovviamente scrivo dopo il risveglio: spero non mi riteniate tanto tonta da interrompere la magia solo per farvelo sapere, neh!

A Varese ci si A.M.A. di nuovo

Vi ricordate il gruppo A.M.A., uno dei luoghi che mi hanno aiutata molto?
AMA, ufficialmente, è la sigla di Abbiamo Molte Anime. Tutte diverse e tutte, in fondo, uguali.

AMA, tecnicamente, è la sigla di Auto Mutuo Aiuto. Perché solo chi vive un percorso comune può capire, la situazione altrui, prendere spunti per superarla e offrire aiuto, condividendo le proprie esperienze.

Il gruppo A.M.A. e lo Sportello ALA Trans di Milano sono stati i primi luoghi in cui mi sono sentita accolta e libera di dichiararmi, fuori dal guscio “protetto”.
Bene, dopo l’interruzione delle festività invernali, finalmente il gruppo si ritrova il prossimo 2 febbraio.

Ne sono particolarmente contenta perché lo scorso 7 gennaio avevo appuntamento al CPS di Laveno. Ma non stavo bene, mi sono sdraiata per cinque minuti e… mi sono svegliata di sera. Appena in tempo per andare a prendere M. al treno, con poco ritardo. Ho chiamato la mattina dopo per scusarmi e chiedere un nuovo appuntamento. Ho richiamato dopo una settimana, scusandomi nuovamente… la dottoressa è molto impegnata – ci credo! – e mi richiamerà appena possibile. So di essere andata oltre il normale numero di incontri previsti dal protocollo e la ringrazio molto del suo aiuto, anche se non mi richiamerà.

Ma al di là della mia condizione un gruppo AMA e uno sportello come quello di ALA – fortunatamente riaperto da qualche tempo dopo una pausa per mancanza di finanziamenti – sono posti che possono fare la differenza in persone con una sofferenza. Se siete dalle parti di Varese sapete dove potrete venire il prossimo 2 febbraio. Se leggete da lontano sappiate che non siete sole né soli, cercate e troverete qualcun@ che vi AMA.

Nulla osta!

Ebbene sì: pare che non sia matta, o che sia riuscita a ingannare anche una seconda psichiatra, oltre a quello che approvò il mio accesso al CPS di Laveno. O forse non c’è inganno e sono veramente una donna come sento di essere!

Mi ha rilasciato il Nulla Osta per la Terapia Ormonale Sostitutiva. Nulla osta dal punto di vista psichiatrico, ancora non so quale sarà la visione clinica e lo scoprirò solo a maggio.

Nulla osta

È da una settimana che sento distaccata M., e quando la psichiatra mi ha chiesto se andava tutto bene gliel’ho detto: bene sì, salvo l’ultima settimana. Forse è solo stanchezza ma M. si è allontanata. E si allontanerà: lo so che a lei piacciono gli uomini, muscolosi… l’amore ha percorsi imprevedibili!

Mi ha anche chiesto se, come donna, non ritenga sia più facile rifarmi una vita futura cercando fra gli uomini. Ma a me gli uomini non interessano, non mi hanno mai interessata né attratta. Mi piacciono le donne. Son fatta così!

E poi scusate, a cinquantacinque anni, nell’anno dei cinquantasei, secondo voi quanto – per quanto – posso pensare al sesso?

Ci vorranno fra i due e i quattro anni per completare il mio percorso, sempre che sopravviva. Molti di meno se fossi ricca sfondata ma non lo sono.
Secondo voi a sessant’anni è più importante il sesso o l’amore?

Io opto per l’amore, accompagnato magari da qualche carezza, da abbracci lunghi e intensi. Da occhiate di intesa. Sempre che lei voglia, si fa anche fra amiche, no? E magari dormire vicine e invecchiare insieme.

È un sogno, lo so!

Ma oggi “nulla osta” e posso sognare quello che mi piace, no?!

So che gliel’ho promesso ma oggi piango. Altrimenti esplodo, oggi.
Sono giorni che lo faccio in silenzio, da che la sento lontana.
Sarà per questo che ho gli occhi belli?

Siamo persone, non etichette!

Settimana scorsa leggevo una risposta, a firma di Chiara Gamberale, su una rivista femminile riguardo una donna eterosessuale che dopo una relazione in cui si sentiva veramente impegnata con un uomo ma senza quel non so che… si scopre profondamente innamorata di una donna, sprofondando in crisi. Non posso ovviamente riportare il testo per © ma vi consiglio di leggere, soprattutto la risposta, credo si possa trovare online sul sito della rivista il cui titolo mi pare evidente.

Ieri o l’altro leggo un post di Pierpaolo Mandetta – amico virtuale e autore di libri che mi hanno emozionata – tratto dalla sua Posta del cuore, in cui una donna lesbica si scopre innamorata di un uomo. Anche in questo caso vi consiglio di leggere la risposta.

Credo non ci sia limite alla confusione, ma essendomi riconosciuta e ritrovata come donna intorno ai quarant’anni, vissuti da uomo, dopo due mogli e due figli, penso di essere a buon punto nella classifica.

Per quanto “confusa” però credo che molta confusione derivi solo e soltanto dalla cultura in cui siamo immersi: dal primo vagito veniamo cresciuti e cresciute secondo quello che i nostri genitali indicano, così tanto che nelle persone intersessuate viene ancora – troppo spesso – deciso “chirurgicamente” quale organo debba prevalere. Alla nascita!

Per quanto pessimista, ho comunque un sogno: che esistano solo persone che si innamorano di persone. Punto. Senza etichette. Punto esclamativo!

Certo, ognun@ con le proprie preferenze riguardo a sesso, carattere, passioni, dimensioni, … E, certo, potendole variare di volta in volta. Innamorandosi, appunto, di persone, delle loro idee e dei loro sentimenti e non, necessariamente, dei loro genitali.

Questa sera non cito un solo brano musicale ma un film e la sua intera colonna sonora: The rocky horror picture show.

E poi, mi becco un “Vaffa”

Con le virgolette, con le maiuscole, e i dovuti grassetti, nel caso.

Poi scopri che un amico, quasi e forse più di un fratello, poi…

Propone e apro al dialogo… magari sono io la stronza, anzi lo sono sicuramente! Sono io quella che “cambia!”. Ma quando si alzano paletti in orti in cui non voglio neanche entrare… Be’ io sto coltivando il “mio” orto. Non è uno sfizio come l’ho scritto, non sono solo ornamenti né il grassetto né il sottolineato.

Io appartengo solo a me stessa, ai miei figli, e – per amore – al mio grande amore, M.

Non si può vivere nel passato, solo con i propri ricordi.

Spero di essere stata abbastanza esplicita, visto che mi sono già beccata un enorme vaffanculo.

Per gli altri c’è la roulotte.

E poi? Va tutto bene!

Finito di scrivere il testo di ieri sono andata filata a letto. La sorpresa è stata trovarla sveglia, anche se erano passati solo 15-20 minuti non era scontato. Mi aspettava!

Quello che è successo dopo sono cose nostre. Belle, ma nostre!

Ma non posso che citare, nuovamente, Levante, Andrà tutto bene!

Adesso inizio a crederci.

Devo essere più positiva.

Può andare tutto bene!

Devo essere più positiva. Ci devo provare. Posso farcela.

Se mi ami, amami

Manca un pezzo, nel blog, fra il 28 dicembre e oggi. Chissà, magari un giorno aggiungerò, non credo, potrebbe succedere, ma resterà una traccia… se non sarò brava a cancellarla, ma non è questo quello che conta.

Inizio con una citazione musicale, al contrario del solito, ove la musica, in genere, arriva alla fine.

La citazione è già nel titolo, che in origine doveva essere “Vi sembro più rilassata?”, ne parlo dopo, forse.

Intanto la musica: Skiantos, Se mi ami, amami
Prima che ci siano dubbi, è dedicata al mio grande amore, che amo perché sa anche ruttare così… no, ovviamente non solo per questo! Ma sono in serata ‘demenziale’.

Dicevo che il titolo riguardava il mio rilassamento. Vi sembro davvero più rilassata da quando sapete di me? Voi lo sapete, il mondo no, non tutto.

Dove lavoro non lo sanno, mi nascondo come posso, recito come posso. Ma non sono un’attrice e sbaglio: ogni errore lo sento – io, sperando che chi ascolta non se ne accorga! – ma non posso fare altrimenti, perché questo lavoro mi serve, serve a me e alla mia famiglia per sopravvivere ancorché prima che a vivere. So benissimo che ci sono situazioni peggiori delle nostre ma…

Ma potremo continuare a essere una famiglia?

Mi ripete spesso “Lo sai che andrà tutto bene?”.
No, io non lo so!
E non andrà tutto bene, non, almeno, secondo “me”.

Suona egoista? Forse. Ma io sono innamorata di lei come donna, lei sì innamorò di me come uomo. Mi vuole bene e mi ama ancora. “Ma!”
Potrà andare tutto bene? Come?

Ieri sera – ero stanchissima per turno impegnativo e cena con suoceri e cognata – avevo bisogno di coccole o di “essere stropicciata e di stropicciarla”, come le dico ultimamente, e gliel’ho chiesto. Poi la vicina, sua cara amica, l’ha invitata per un caffè. “Vabbè, se vuoi, se ti va, quando torni, anche se dormo svegliami pure”. “Sì, ma niente sesso, sai che non mi va alla sera!”. “Lo so! Ho chiesto solo le coccole”. Nel frattempo mi ero addormentata ma un po’ mi ha coccolata.

Stasera ho preso in ritardo l’antidolorifico, e la pago, sempre. Dopo cena lei, come al solito, si piazza sul divano e le chiedo: “Se vengo anch’io, ci facciamo, mi fai due coccole?”. “Sì, ma niente sesso!”.

Ditemi voi, posso essere ancora rilassata dopo una tale risposta?
No! Mi sono incazzata! Lo so! Chiedevo coccole! Solo coccole! (E un po’ meno dolore).

Sesso? Mi piacerebbe, mi piace farlo, e forse il testosterone – che non vedo l’ora di eliminarlo dal mio organismo – influisce sul desiderio.
Ma stamattina mi sono fatta da sola quello che volevo.
Due volte.
Una veloce ed esplosiva.
Una più … più … oh!

L’Amore coinvolge due persone, il sesso, be’, dipende!
Io ancora lo penso solo con lei.
E penso a lei anche quando lo faccio da sola.
Sono illusa? Forse.
La amo? Tanto!

Devo lasciarla andare, lo so!
No, non andrà tutto bene!

Non per me, che perderò il più grande amore delle mia vita – e a cinquantacinque anni, dopo venti anni passati insieme, penso di poterlo affermare!

Neanche per lei, ché lo so che mi ama e so quanto soffra, e quanto possa soffrire come la possa etichettare la gente. E farla soffrire non è neanche fra le ultime delle cose a cui pensare. Anzi!

Visto che sono più abituata a chiudere, che ad aprire, con una citazione musicale ne metto un’altra, tutta dedicata a M., per ringraziarla di questi venti anni, di ogni altro giorno, ogni altra coccola, che mi concederà. Il testo non è necessariamente significativo ma lei sa che questa canzone mi piace. Quindi Thank you!
Con un bacio,
chiara

***

Mentre stavo per pubblicare è tornata di qua per abbracciarmi, baciarmi e dirmi che non voleva addormentarsi dopo aver litigato senza aver fatto pace.
Ci amiamo così tanto! È evidente. Troveremo un modo per continuare?
Forse sì, “andrà tutto bene!”.
Oh, quanto lo spero. No! Non metto un’altra traccia musicale!!!

Ti amo M.!