Oggi è stata la prima volta che mio figlio, il ‘piccolo’, si è rivolto a me al femminile. Ne sono stata enormemente felice. Forse avrei dovuto dirglielo.
Mi ha chiesto dov’ero stata: sono uscita prima che si svegliasse per andare al CPS e pensava fossi andata al lavoro, ma no: sono ancora in cassa integrazione.
Sono tornata al CPS su invito, per un piccolo incidente che è successo giusto una settimana fa. Cosa di cui ho deciso di non parlarvi, almeno per il momento, se mai lo farò, quindi non fate domande, per favore.
Mi ha chiesto “dove sei stata?”, e mi sono sciolta.
Ma da brava orsa non l’ho esternato. Brava, eh?
I sentimenti dentro sono ancora cupi. Dopo l’incidente è stato carino per un paio di giorni. Durante è stato molto protettivo. Poi è tornato a fare l’adolescente ribelle. Insopportabile come da copione. Fino a oggi.
Oggi, comunque, sono rientrata al CPS. Nonostante fossi in anticipo mi è sembrato un incontro un po’ di fretta e non sono riuscita a dire tutto quello che avrei potuto e voluto raccontare. Ma la dottoressa mi ha spiegato che – causa sospensioni covid-19 – ora che stanno ripartendo sono sommersi dalle richieste.
Chissà quando – e se – mi richiameranno dal Niguarda?
Intanto, al CPS, nuovo appuntamento a breve, lunedì prossimo.
Ho tante cose da dire, credo mi preparerò una scaletta. Spero di avere il tempo necessario.
Ma, almeno stasera, gongolo per il femminile riconosciuto anche dal mio secondo figlio.
E sì, almeno a M., ho detto quanto ne fossi felice.