Lei non parla, ieri attendo, oggi parlo io

Siamo sole, solette, da un paio di giorni. Speravo fosse una buona occasione per poter parlare, se non per goderci un po’ di intimità.

Sono mesi che avevamo preso “appuntamento” per una cenetta – una pizza o un romantico kebab, visto il budget – per chiarire, in santa pace, quello che è e che potrebbe essere in futuro il nostro rapporto.

Era la fine di febbraio, squattrinate come al solito abbiamo atteso lo stipendio – ci pagano entrambe al 10 del mese – e ovviamente, quando sono arrivati i soldi tutti i locali erano chiusi per la pandemia. Fa parte del nostro pacchetto “sfiga”.

Ho atteso un paio di giorni, sia per rilassarci, sia per riposarci. Ammetto anche – da parte mia – per vedere, ieri, una partita della squadra di baseball italiana che tifo e da poco hanno rincominciato a giocare, con dirette streaming.

Forse due giorni sono pochi, forse avrei potuto aspettare di più… ma sono abbastanza convinta che non ci sarebbe stata alcuna iniziativa da parte sua.

E infatti la voglia di parlarne era poca.

Direi “come al solito”, se non mi sembrasse poco scorretto, senza contradittorio, ma quante volte le ho proposto di leggere questo blog. Eventualmente stampandoglielo, vista la sua idiosincrasia per testi lunghi sullo schermo del computer. Ma la risposta è, sempre, adesso no, poi ti dico. Ti faccio sapere.

E neanche stasera c’è stato un gran chiarimento. O forse sì.

Insomma: ci vogliamo bene? Sì. Punto.

Ma, citandola, anche se volessimo separarci non potremmo farlo perché non ne abbiamo le risorse.

Non è un bel messaggio vero?!

Il sesso è escluso, direi, così come ogni affettività oltre a qualche bacio.

***

In questo mese ho avuto una proposta di lavoro dal Portogallo in cui ho sperato molto. Un lavoro in call center, niente di che, ma offerta economica molto interessante – anche se poi, per esperienze pregresse la paga dopo il secondo colloquio si riduce – svanita per blocco delle assunzioni internazionali, causa ritorno covid-19, secondo il cacciatore di teste che mi stava arruolando.

Mi sarebbe pesato stare lontana. Ma qui mi sento un peso, ormai, e gliel’ho detto. Me ne sarei andata volentieri per togliere il mio ingombro.

Il suo unico dubbio? Se e come avrei potuto continuare le mie terapie.

Mi sarebbe pesato stare lontana. Ma forse mi avrebbe fatto bene.