Quando abbiamo il turno congiunto, il mio collega finisce un’ora prima.
Mentre stava per terminare il suo turno abbiamo iniziato a chiacchierare di varie cose e partendo dal mio “non so quando ci rivedremo”, causa ferie ed eventuale CIGS, “ne approfitto per dirti una cosa di cui devo parlarti da tempo…”.
Facile!
È stato facile, …una volta iniziato: prima avevo una fifa blu!
Si è preoccupato solo quando ho parlato di un mio disagio, un malessere, durato molti anni, ma dopo aver svoltato la boa dei due psichiatri e due psicologi che mi hanno fin qui seguita e la spiegazione della diagnosi di disforia – io preferisco il nuovo termine incongruenza – di genere e una semplice spiegazione di quello che significa gli è tornato il sorriso.
E gli è rimasto per tutto il breve racconto di quello ha significato e significa per me. Mi ha chiesto dei figli e gli ho parlato anche del rapporto con mia moglie.
È stato molto gentile e comprensivo. Per lui non è assolutamente un problema.
Alla fine mi ha anche chiesto come deve chiamarmi adesso: gli ho detto che “Chiara” è il nome che ho scelto ma che può continuare a chiamarmi anche, per il momento, con il vecchio nome: meglio se troncato per renderlo neutro.
Mi sento molto sollevata: un macigno in meno sul petto.
Rimane ancora l’ente presso cui lavoro in appalto e, ovviamente, la mia azienda. Ma il più è fatto e sapere che ho una sponda solida mi dà fiducia.
Grazie!
Ogni tanto il Mondo non è un posto così brutto.
Fra poco finisce l’estate e inizia l’autunno. Oggi ci sarà l’equinozio d’autunno: mancano solo poche ore, per quello astronomico.
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Vorrei proporvi, musicalmente, Wake me up when september ends, dei Green Day, ma visto che sto per partire per una breve vacanza, non vorrei fosse solo un sogno: voglio proprio viverla e godermela da sveglia!