Sciolta

Oggi sono quattordici anni senza mia madre. Intorno a quest’ora, quella in cui quasi scusandosi sussurrò “devo andare” e si spense, nonostante il tempo, sono sempre triste e difficilmente riesco a trattenere le lacrime.

Dopo il mio sollecito di ieri, M. mi ha già comunicato, durante il breve tragitto stazione-casa, la sua scelta che è per lo scioglimento del matrimonio: non se la sente di continuare, almeno dovendo prendere una decisione così “veloce”.

In fondo me lo aspettavo – da brava pessimista – e, per lei, potrebbe anche essere la soluzione più naturale.

Solo che comunicato nell’anniversario della morte di mia madre, nonostante sul momento sia riuscita a contenermi, quando si sono avvicinate le 21.30 gli argini non hanno retto e ho iniziato a inzuppare fazzoletti su fazzoletti.

Le lacrime stasera sono per mia madre, ma non si fermeranno con la mezzanotte e, per quanto lo pensi, non sono solo per lei.

So che dovrei accettare la risposta senza insistere… ma ce la posso fare? Posso lasciarla andare così, senza almeno riprovare a ragionare e valutare pro e contro della conversione in unione civile.

Voglio, devo provarci ancora. Non riuscirei a sopportarmi se non lo facessi.

Ovviamente nel pieno rispetto.