Ci ho pensato tutta la notte. E francamente pensavo di cancellare l’articolo di ieri.
Invece no. Perché riflettendo ho capito. E serve un mea culpa.
Mi rendo conto di essere tremendamente egoista: quello che sono non è colpa mia ma ancor meno sua. Mi è stata vicina molto più di ogni aspettativa.
Non posso pretendere che sia lesbica. Me ne ero illusa ma non lo è.
E di amore, per me, ne ha tanto. Forse anche più del mio per lei.
Gliel’ho letto negli occhi stamattina. L’ho sentito dal bacio.
Inizio a credere che il suo silenzio sia dovuto alle paure e al dolore che si tiene dentro. Dovrebbe aprirsi, magari con un aiuto professionale, ma non lo fa. E io la sto tenendo in trappola.
Io ho bisogno di liberarmi, ma lei ne ha ancora più bisogno e forse ha bisogno di liberarsi di me.
Non posso scaricare tutto su di lei, anche se ormai le domande in sospeso sono tante, troppe! Devo avere pazienza e rispettare i suoi tempi, anche se il mio futuro volge al fosco.
Ce la posso fare?