Stazione.
Mi ha accompagnata al treno, per andare al lavoro, come normalmente succede nei fine settimana.
La saluto con un bacio, me ne scappa un altro e un altro ancora.
Il quarto atterra sulla guancia, perché si è girata. Commenta:
— Come sei affettuosa oggi!
— Mi manchi!
— Ma viviamo insieme!?
PTHUMPHTF!
Ma cosa ci faccio – io – (ancora) qui?!
“Come sei affettuosa oggi” pare ormai essere la sua safe word quando esagero e nel bacio metto po’ più di passione o lo ripeto… messaggio ricevuto!!!
“Pthumphtf!” è invece il suono che ho sentito distintamente dopo “Ma viviamo insieme!?”. Non so se a causarlo sia stato l’infrangersi del mio cuore, la caduta delle gonadi, un rigurgito d’orgoglio… o tutt’e tre.
So che la mia mente, con quel suono, è tornata istantaneamente indietro di cent’anni, al Futurismo e a questo quadro dal quale rubo il titolo. E che da stamattina mi risuona in testa questa canzone, forse per le difficoltà che ho ultimamente a respirare e…