Rinascita anagrafica

Dopo la telefonata dal Comune di Varese chiamai il mio, di residenza. Anche a loro erano arrivati i documenti. Preso l’appuntamento, andai per la variazione dei dati e da oggi, arrivata la nuova CIE sono ufficialmente Chiara anche per la mia anagrafe, per tuttə.

Sono piccole cose per chi non le vive, ma come disse Armstrong, sbarcato sulla Luna: «Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità».

Non so quanto possa capirlo chi non è passatə dal mio percorso. Ma ha un’importanza enorme per chi l’ha vissuto.

Nuova CIE chiara

Da qui inizia l’odissea della rettifica di tutti gli altri documenti, a parte il tesserino sanitario che mi è arrivato in automatico, due volte: prima col vecchio nome e sesso “F”, poi finalmente anche col nome giusto.

Tessera elettorale, patente sono state le più facili. Per i documenti della moto di mio figlio, intestati a me, ho dovuto fare il trapasso prima di cambiare la patente perché se non non avrei più avuto documenti con il deadname.
Le visite mediche prenotate con ssn sono riuscita a cambiarli tramite l’URP dopo un po’ di inceppamenti. Lo stesso per i piani terapeutici, presso lə specialistə, mentre le esenzioni sono rimaste in automatico.

Ho dovuto insistere un po’ per il fascicolo sanitario, inizialmente vuoto, poi riempito con i vecchi referti ma senza poterli aprire, per poi finalmente riprenderne possesso.

Il cambio dei conti bancari, del mutuo e relativa assicurazione, sono stati relativamente semplici, per i telefoni invece nessun problema con un operatore, impossibile con un altro, che ho dovuto cambiare.

Nessun problema al lavoro, perché erano informati e preparati da tempo. E anche all’INPS ho avuto l’aggiornamento automatico della posizione contributiva. Unico problema con l’ente è stata la certificazione dell’invalidità civile, per il quale dovrò ripassare dalla Commissione con i referti aggiornati ma in realtà dovrei comunque rifarlo per chiedere un aggravamento con alzamento della percentuale.

Credo la cosa più difficile e costosa sarà il cambio di intestazione della casa ma per il momento rimando a momenti migliori dal punto di vista economico.

È parente?

Oggi chiamo il mio dottore per fare la periodica ricarica di farmaci e la prescrizione per una nuova visita psichiatrica di controllo, per poter avere la relazione richiesta dalla giudice.

Il sistema non mi riconosce. Ultimamente succede spesso, deve scollegare e far ripartire il programma – ormai sono esperta. 😉

Già mi chiese se per caso avessi già cambiato l’anagrafica, “purtroppo no, non ancora”.

Riavviato il programma, finalmente mi trova per cognome…

“Ok, trovata, ma vedo solo M…? È un suo parente?”.
“No dottore, è il mio nome anagrafico”. 😢
“Ah, già, non ha ancora cambiato niente, vero?”.
“No, purtroppo manca ancora un po’. Martedì ho avuto la prima udienza in tribunale e a questo proposito mi hanno chiesto una nuova relazione psichiatrica, mi serve una visita…”.

Poi mi chiede come funzionerà, quali saranno i passaggi: sono la sua prima – e unica – paziente trans. È sempre stato molto gentile, accogliente e interessato al percorso. Gli spiego i passaggi burocratici che serviranno e gli prometto di tenerlo aggiornato.

Sperando, forse un po’ egoisticamente, di concludere il percorso prima che lui vada in pensione… ma temo manchi poco, al suo pensionamento!

Udienza fissata e confermata

Settimana scorsa sono arrivate le notifiche di citazione a mia moglie e ai miei figli.

Oggi invece è arrivata, dall’avvocato, la conferma della data della mia udienza per la riassegnazione anagrafica e chirurgica del sesso.
Designazione giudice e fissazione prima udienza
La data non la dico ancora, per scaramanzia: sono troppi i motivi di rinvio senza considerare il covid…
Ma non manca tanto e sono già in agitazione!

Il primo pensiero è stato riguardo l’organizzazione della giornata, il secondo: “oddio, come mi vesto?!”.

E come mi potrò rivolgere alla giudice, sempre che possa rivolgermi? Come dovrò chiamarla? C’è tempo per essere istruita dal mio bravissimo avvocato… ma voglio essere perfetta: non posso sbagliare!

Scopro che in aula potrò entrare solo io, con l’avvocato. Contavo molto di avere il sostegno morale (fisico e visivo) di M. e, potendo, dei figli. Potrebbero sì entrare ma solo se patrocinati da un legale.

Mi sorge ora il dubbio riguardo la conversione del matrimonio in unione civile… se lei non c’è, verrà celebrata un’unione per procura, come si faceva per i matrimoni negli anni ’50?

Boh!? È un dubbio da sciogliere.

Inizia l’era legale!

No, non è un refuso… anche perché per l’ora legale manca ancora più di un mese.

Con oggi, finita la parte “burocratica” – o meglio la prima parte burocratica – inizia inizia l’iter legale per ottenere il mio diritto alla riassegnazione anagrafica e chirurgica. Diritto per il quale – come già detto – devo litigare con lo Stato perché venga riconosciuto.

Finita la raccolta dei documenti, domattina partiranno le notifiche alle parti interessate – moglie e figli – aprendo formalmente la procedura che mi porterà all’udienza in tribunale.

Speriamo non si tratti di un’era in senso letterale.