Oggi ho congedato il mio psicologo. Avevo già programmato questo come ultimo incontro, mi sentivo a posto, completa, a fine percorso.
Poi il Tribunale ha deciso che devo iniziarne un altro, psichiatrico, e due percorsi, insieme, NON si possono fare. Il barattolo di fazzoletti è sempre pronto di fianco alla poltroncina – mi conosce? – ma mi sono fermata in tempo nel racconto della violenza percepita per la nuova valutazione a cui mi dovrò sottoporre: non sono matta, lo sanno, l’hanno già scritto, perché ci devo passare di nuovo?!
Mi ero truccata di fresco e temevo l’effetto panda per le lacrime. Fortunatamente ho imparato a respirare e a controllarmi, almeno quando non sono sola.
Poi mi chiede come va il resto. Un po’ titubante racconto le varie evoluzioni in campo relazionale e affettivo. Non ero pronta, ma è bravo, mi conosce e mi capisce al volo – già, dimenticavo: è il suo mestiere!
Esco sentendomi come una cucciola di riccio: col pancino desideroso di coccole ma ben protetta dagli aculei, per scoraggiare ogni approccio.
Già, perché è così che pare – ho diritto al dubbio, no?! – mi comporti con chi tenta di avvicinarsi a me.
Sono innamorata, vecchia, timorosa,… orsa, ecco sì: sono orsa!!!
Psssttt! Vi confesso un segreto: dal verso giusto son morbidi anche gli aculei. 😉 E ho tanto bisogno di coccole!!!