Outing a go-go

È da un po’ che non scrivo, forse troppo. Ma nel frattempo non sono ancora riuscita a fare coming out con i suoceri. Ma la mia situazione è nulla, rispetto a quella di mia cognata, l’altra loro figlia.

Nel frattempo il mio migliore amico mi ha fatto outing con sua moglie, il cui commento sembra essere stato: “ora capisco molte cose”. Avrei preferito dirglielo io ma non credo che la risposta sarebbe stata molto diversa, forse più esaustiva, e mi mancano le sue espressioni, le sue parole, …dette a me.

Sono anche andata dal dottore, convinta di chiedergli – oltre alle ricette per le medicine – come ritenga i suoi collegi in provincia riguardo al presentarmi al femminile. Abbiamo parlato della mia transizione, dei miei dubbi riguardo la luce pulsata “sotto gli zigomi” per le donne, “sotto il collo” per gli uomini, e la domanda che più mi importava ovviamente e rimasta “per aria”.

Sabato, io e M. siamo andate “in collina” a cena dal mio amico a casa di sua madre – lei è una delle persone che mi hanno cresciuta e mi ha sempre ritenuta il “quinto figlio”, quindi mi rivolgo a lei come la “quinta madre” – pensando, finalmente, di dirle chi sono. Già c’era stata un’occasione in estate ma fra una chiacchiera e l’altra…, e anche ’sta volta abbiamo fatto tardi e non sono riuscita a dirglielo. Fatto sta, che il giorno dopo pare che lei abbia introdotto l’argomento e che, con un secondo outing, L. – il mio migliore (?) amico – le ha “spiegato tutto”. Se non seguisse che “è contenta e ha capito benissimo, e ne vorrà parlare con me” sarei incazzatissima!!!

Il fatto che ne sia felice, perché così ha un’altra figlia femmina che possa accudirla, al contrario dell’altra – per altro omonima – fa scatenare la mia ira femminista, visto che ha altri tre figli, maschi, e…

Porgo una velata censura sul prosieguo del messaggio di L. in cui mi informava della rivelazione alla madre e relativi commenti.

E giusto oggi, nonostante gli abbia appena appena detto che avrei voluto dirglielo io, mi informa di averlo detto alle figlie.

Che sono entusiaste, che avranno un mucchio di domande per me, e che mi riserveranno un bagno tutto per me – il 9 ottobre avrò il primo day hospital al Niguarda e, vivendo a Milano, l’idea era di dormire da loro la sera prima –, e hanno voluto sapere il mio ‘nuovo’ nome: la più grande mi conosce da diciotto anni, al maschile, ma partecipa da anni al Pride Milano con i Pirati Pastafariani.

Come non amarle: sono le mie (quinte) nipotine!

Forse alla fine io mi preoccupo per le ripercussioni del mio coming out molto più del dovuto.