Sesta seduta psicologica

Nuova seduta con la psicologa. Le ho raccontato gli alti e bassi di queste ultime tre settimane.

Gli alti? L’esito positivo dei coming out che ho fatto, e soprattutto il senso di accoglienza che ho colto dalle donne. Un po’ meno “alto”, ma non fra i “bassi”, gli outing che ha fatto il mio miglior amico con la moglie, la madre e le figlie. Almeno alle prime due avrei decisamente voluto dirlo io, anche se nel secondo caso è stata la madre ad accorgersene e a chiedere. Come dire: le donne sono più avanti e mi capiscono prima, e non sono più molto nascosta. Possibile che mio fratello non se ne sia accorto? Ma chi se ne frega di lui!

I bassi, invece: il continuo andare a Milano per le pratiche dell’esumazione di mia madre, che per lo meno si sono finalmente risolte; la proposta irricevibile di un mio amico che ha turbato sia me – profondamente – che M.; e che non sia ancora riuscita a dirlo ai miei suoceri anche perché – altro basso – la situazione di mia cognata sembra essere peggiorata e sono molto preoccupata anche per lei.

Poi, dopo aver accennato a mio fratello e al non averglielo ancora detto ha iniziato a scavare, scavare, scavare… e alla fine me l’ha tirato fuori perché “non ho un buon rapporto” con mio fratello. E mi ha fatto male. Soffro ancora ora mentre scrivo. E non passerà per molto tempo, lo so. Per questo è un ricordo sepolto nell’oblio di cui cerco di dimenticarmi da quasi quarantacinque anni. Per questo non pensavo di dirglielo.

L’ho vista preoccupata, quanto meno turbata. E mi ha dato la piena disponibilità a contattarla, se ne avessi bisogno, prima del prossimo appuntamento fra tre settimane, dopo il day hospital a Niguarda.

Già, Niguarda. Dimenticavo: un altro dei bassi sono i risultati dell’ultima angio-TAC di controllo che mostrano un netto peggioramento. Secondo il mio medico, dopo aver premesso che non conosce le terapie – TOS – e che non è un endocrinologo, c’è la possibilità che il rischio di trombi causati dagli ormoni femminili… no, non riesco a finire la frase! Prima di Niguarda ho il controllo con il chirurgo vascolare, credo che a lui dovrò dire chi sono e cosa sto iniziando.

Posso dire di aver paura, senza sembrare una piangina ipocondriaca alla disperata ricerca di empatia? Non ho paura di morire, al più ho paura di morire “da uomo”.

Comunque mancano 15 giorni al primo Day Hospital al Niguarda!