Attenti: arriva la bionda!

Oggi, mentre stavo lavorando, in una zona periferica, sento un gruppo di uomini dirsi, ad alta voce, “Attenti che arriva la bionda!”.

Un’altra persona, che ha un negozio in zona e con cui io e il mio collega abbiamo brevemente discusso per lavoro, si avvicina e mi dice “Li hai sentiti? ‘Arriva la bionda’”, con un sorrisetto tiraschiaffi.

L’ho ignorato, scuotendo leggermente la testa. Il collega, che ha potuto sentire solo il gruppo, non ha detto niente.

Non so se l’appellativo me lo sia guadagnato con il nuovo taglio o se me l’avessero già dato con la coda lunga.

Bionda, son bionda. E se non fosse palese l’intento di scherno – ma ho imparato a farmi scivolare di dosso certi atteggiamenti – potrei quasi essere contenta di essere “LA bionda”.

E spero che dietro a quell’“attenti” ci sia un filo di timore – nel senso di rispetto – per quando finirà l’affiancamento, settimana prossima, e farò il mio giro da sola.

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