Giornata al lago, in due pezzi, fra la gente

Per ora ancora niente ferie: il bonus vacanza è in tasca ma le mie ferie me le hanno bruciate tutte per covid, in attesa della CIGS/FIS, e comunque fino a fine mese non potrei, per servizio. M. è in ferie questo mese, io no, ma qualche giorno di relax ce lo concediamo nei miei giorni di riposo.

Dopo circa un anno siamo tornate al lido di Maccagno. Stamattina era ventoso e nuvoloso… pensate che abbia potuto resistere dal mostrare il mio costume nuovo – anche se solo per i pantaloncini, da donna finalmente, ché il top è ancora quello che M. mi prestò l’anno scorso – e rinfrescarmi le idee? Certo che no!

Nel pomeriggio, dopo un panino, preso al bar per far girare l’economia – e non doverci portare anche la sciscetta, che non avevamo voglia di preparare 😉 – e una passeggiata sul lungo lago inferiore, torna il sole, cala il vento e torniamo in spiaggia.

Al contrario del mattino, nel pomeriggio c’era molta gente ma non sono più una ragazzina timida: via la maglia, scambio reggiseno/costume e via! Subito in acqua e questa volta M. mi segue, anzi mi precede.

Non sono mancate le occhiate: qualcuna credo di semplice perplessità, dubbio; altre molto meno piacevoli; per altre persone mi sono sentita trasparente, come per un gruppo di teenager, ragazzi e ragazze, molto vicini a noi. Da nessuno ho sentito alcun commento. Tutto comunque scivola sulla pelle come l’acqua quando esco dal lago, in particolare le occhiatacce.

Devo ringraziare ancora una volta M. che mi sta vicina, mi sostiene, e di fatto mi aiuta molto nel presentarmi in questo mondo, accompagnandomi.

A questo giro – a differenza dell’anno scorso – non ho osato baciarla, accarezzarla, in pubblico. Né lei, evidentemente, ne ha sentito il bisogno. Ma un anno fa non c’era ancora stata una svolta nel suo modo di vedermi.

Abbiamo passato un bellissima giornata, fra spiaggia, acqua, lettura, passeggiata… e ci siamo pure concesse un ottimo spritz finale.

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A proposito di letture, questo brano, da uno dei libri che stavo leggendo oggi, non posso non riportarlo qui:

«Io sono una di quelle che Dio ha marchiato sulla fronte. Come Caino, sono marchiata e impura. Se vieni a me, Mary, il mondo ti aborrirà, ti perseguiterà, ti chiamerà sporca. Il nostro amore potrà essere devoto fino alla morte e oltre, tuttavia il mondo lo chiamerà sporco. Potremmo non fare alcun male ad anima viva con il nostro amore; potremmo diventare più perfette nella comprensione e nella carità in grazia del nostro amore; ma tutto questo non ci salverà dal flagello di un mondo che distoglierà gli occhi dalle nostre più nobili azioni, per vedere solo corruzione e spregevolezza in te. Vedrai uomini e donne lordarsi a vicenda, scaricare il peso dei propri peccati sui loro figli. Vedrai l’infedeltà, la menzogna, l’inganno tra quelli che il mondo guarda con approvazione. Scoprirai che molti si saranno fatti duri di cuore, saranno diventati avidi, egoisti, crudeli e lussuriosi; e allora ti volgerai a me e dirai: “Tu e io siamo più degne di rispetto di questa gente. Perché il mondo perseguita noi?”. E io risponderò: “Perché in questo mondo c’è tolleranza soltanto verso i cosiddetti ‘normali’”. E quando verrai da me in cerca di protezione, dovrò dirti: “Non posso proteggerti, Mary, il mondo mi ha privata del mio diritto a proteggere; sono completamente impotente, posso solo amarti”.»
Radclyffe Hall, Il pozzo della solitudine, 1928