Dependance deluxe (dell’Inferno)

Se prima ero parcheggiata nell’anticamera dell’Inferno ora sono nella sua dependance deluxe, non certo in Paradiso.

Ma sono in stanza da sola, letto comodo, finalmente. Almeno fino alle 3.30 stanotte ho dormito bene. La stanchezza è comunque tanta e, cessate le risate di ieri sera, grida e lamenti si sentono anche qui.

Perseverando con il femminile e anche grazie a una copia di una nota rivista femminile che M. – quanto mi manca! – mi ha fatto avere, insieme al cambio di biancheria e alla cpap, letta o appoggiata sempre con la copertina in bella vista, alla fine ce l’hanno fatta anche qui a chiamarmi “cara”.

In pomeriggio mi hanno spostata in camera con un’altra paziente. Yep!
Non sono contentissima di non essere più in stanza singola – che sono orsa l’ho mai detto? – ma lo sono perché se mi trasferiscono con una compagna di stanza vuol dire che sono considerata negativa al covid e, a tutti gli effetti, donna!

Sì, OK, potremmo invece essere entrambe positive e potrebbero avermi trasferita solo per necessità di letti… ma una volta tanto che sono ottimista, lasciatemelo essere!