Settimana scorsa sono arrivate le notifiche di citazione a mia moglie e ai miei figli.
Oggi invece è arrivata, dall’avvocato, la conferma della data della mia udienza per la riassegnazione anagrafica e chirurgica del sesso.
La data non la dico ancora, per scaramanzia: sono troppi i motivi di rinvio senza considerare il covid…
Ma non manca tanto e sono già in agitazione!
Il primo pensiero è stato riguardo l’organizzazione della giornata, il secondo: “oddio, come mi vesto?!”.
E come mi potrò rivolgere alla giudice, sempre che possa rivolgermi? Come dovrò chiamarla? C’è tempo per essere istruita dal mio bravissimo avvocato… ma voglio essere perfetta: non posso sbagliare!
Scopro che in aula potrò entrare solo io, con l’avvocato. Contavo molto di avere il sostegno morale (fisico e visivo) di M. e, potendo, dei figli. Potrebbero sì entrare ma solo se patrocinati da un legale.
Mi sorge ora il dubbio riguardo la conversione del matrimonio in unione civile… se lei non c’è, verrà celebrata un’unione per procura, come si faceva per i matrimoni negli anni ’50?
Boh!? È un dubbio da sciogliere.