Oggi chiamo il mio dottore per fare la periodica ricarica di farmaci e la prescrizione per una nuova visita psichiatrica di controllo, per poter avere la relazione richiesta dalla giudice.
Il sistema non mi riconosce. Ultimamente succede spesso, deve scollegare e far ripartire il programma – ormai sono esperta. 😉
Già mi chiese se per caso avessi già cambiato l’anagrafica, “purtroppo no, non ancora”.
Riavviato il programma, finalmente mi trova per cognome…
“Ok, trovata, ma vedo solo M…? È un suo parente?”.
“No dottore, è il mio nome anagrafico”. 😢
“Ah, già, non ha ancora cambiato niente, vero?”.
“No, purtroppo manca ancora un po’. Martedì ho avuto la prima udienza in tribunale e a questo proposito mi hanno chiesto una nuova relazione psichiatrica, mi serve una visita…”.
Poi mi chiede come funzionerà, quali saranno i passaggi: sono la sua prima – e unica – paziente trans. È sempre stato molto gentile, accogliente e interessato al percorso. Gli spiego i passaggi burocratici che serviranno e gli prometto di tenerlo aggiornato.
Sperando, forse un po’ egoisticamente, di concludere il percorso prima che lui vada in pensione… ma temo manchi poco, al suo pensionamento!