Le amicizie… quelle che ti fanno sentire bene

Lo dico sempre: credo di aver scelto e mantenuto, nel tempo, poche amicizie, ma tutte ottime.

So di essere “orsa”, e di conseguenza poche sono le persone che riescono ad avvicinarsi e a starmi vicine. D’altra parte la mia casa dei sogni è una baita, persa e nascosta fra i bricchi, con un unico sentiero d’accesso, possibilmente minato.

Ma non è vero! Ho bisogno di amiche e amici nella vita reale, in particolare in questo periodo. Questa è stata una di quelle sere in cui smetto di essere orsa e divento un peluche in cerca di coccole. E le ho trovate, in un ambiente ad alta politicizzazione, decisamente orientate nella mia direzione e che già nel primo incontro successivo al mio coming out usano già nomi e pronomi corretti.

Ho bisogno anche – e soprattutto – di un altro amico: quello di sempre, quello con cui sono cresciuta, come maschio, e con cui ho condiviso tante cose, da maschi, anche se ora ho scoperto non quello che sono diventata ma quello che sono sempre stata, senza capirlo per tanti anni, troppi forse, troppi perché possa “pretendere” che lui lo capisca.

Ma ci spero, lo spero tanto! Spero che prima o poi mi possa accettare, come amica, per quello che sono: donna, lesbica, femminista e – come mi disse – rompicoglioni.

Spero legga ancora qui, che mi legga, anche se temo non abbia mai letto i molti testi che gli passai e suggerii negli anni per cercare di spiegargli come mi stavo scoprendo e ritrovando. Oltre alle mie parole, ovviamente. Per circa quindici anni.

Mi scuso se sono stata troppo dura, come M. crede sia stata con lui, ma forse solo le persone come me, in transizione, e quelle che per vicinanza ed empatia assorbono i miei stati d’animo di estremo dolore ma anche di gioia esplosiva quanto sento il calore dell’amicizia e dell’amore.

Non sono l’unica a soffrire a questo mondo e c’è di peggio. Ma non mi sto divertendo, non lo faccio per far dispetto.

Come mi disse Antonia Monopoli quando la incontrai allo Sportello Trans di ALA Milano onlus: “fare la transizione vuol dire volersi bene”.
Io ho bisogno di volermi bene.
Ho bisogno che mi vogliate bene!